Gli immensi e ancora in gran parte inesplorati archivi vaticani sono fonte di scoperte inesauribili. L’ultima è quella dello storico e archivista Ignazio Perrucci che ha trovato un documento che conterrebbe la prima testimonianza oculare di un miracolo di Gesù non descritta da uno degli evangelisti, la resurrezione di un bambino nato morto. Si tratta di uno scritto dello storico dell’antica Roma Marco Velleio Patercolo, vissuto all’epoca dell’imperatore Tiberio e morto intorno al 31 d. C.
Lo storico racconta di un suo viaggio in medio oriente e riporta la testimonianza diretta di un evento che ebbe luogo nella città di Sebastia: racconta di un leader chiamato Iesous de Nazarenus che arriva accompagnato da un gruppo di discepoli e che attrae sul posto molti abitanti delle zone vicine. Iesous va a visitare una donna di nome Elisheba che ha messo alla luce un bambino nato morto, così racconta Patercolo che assiste a tutta la scena, e dopo aver preso in braccio il neonato recita una preghiera definita “incomprensibile” riportando alla vita il bimbo. Il documento è stato sottoposto a molti esami e sembra essere proprio del primo secolo d. C., tra il 20 e il 45 dopo Cristo.