Quando il teatro si è accorto di lei Caterina Vertova aveva 20 anni ed era iscritta alla facoltà di Medicina: “Farei il medico ancora adesso, se potessi. Ho una grande ipersensibilità e sono molto brava nelle cose paramediche. L’esame al Piccolo Teatro di Milano è arrivato per caso: ero andata lì per accompagnare un’amica e, alla fine, presero me e non lei”. Come l’ha presa quell’amica? “Con quell’amica è finita. Non me l’ha mai perdonata, ma spero davvero che sia felice”. Con gli anni la Vertova, classe 1960, è diventata un’attrice di successo. Grande schermo a parte, la ricordiamo benissimo nella soap Centovetrine, nel ruolo di Rossana Grimani. Era il 2008 quando entrò a far parte del cast fisso per poi dirgli addio due anni più tardi, sfinita dai ritmi che un prodotto di questo genere impone ai suoi attori: “Non ce la facevo più, la continuità quotidiana alla fine stanca. Al tempo molte attrici del cinema dicevano che ‘la fiction la fanno tutti’, ma non sanno quanto la televisione sia utile per allenarti. Provate voi a girare dodici scene in una giornata”. (Continua dopo la foto)
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Adesso, però, a sette anni da quel lavoro è tornata in una soap. A Un posto al sole che, come racconta Caterina a Vanity Fair, è però un’altra cosa. “Sento Un Posto al Sole non vincolante come Centovetrine. Sarà che ci sono tante guest che vanno e che vengono: è una peculiarità che mi affascina”. Da Centovetrine a Un posto al sole, con in mezzo tanto teatro. Ma ora è pronta a tornare di fronte alla telecamera, a riprendere quella full immersion di tv che a lungo termine l’avevano stancata. In quale personaggio la vedremo a breve? Veronica, nuova “cattiva” della soap opera napoletana che va in onda su Raitre. (Continua dopo le foto)
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Sempre a Vanity Fair la Vertova ha raccontato meglio il suo personaggio, una donna forte e pragmatica che “entrerà prepotentemente” nel rapporto già fragile di Roberto Ferri e Marina Giordano perché “viene da fuori, non ha niente da perdere e niente da guadagnare”. “Mi è simpatica perché, oltre a essere la classica donna manager che si è fatta da sola, è anche molto dentro le cose – spiega l’attrice – Queste dark lady sono un po’ fuori dal tempo e dallo spazio, mentre Veronica è assolutamente pragmatica. Che abbia o meno una connotazione umana lo scoprirò solo col tempo, ma mi piace che sia una donna forte: ha dovuto prendere in mano le redini di un’azienda che andava male e l’ha rimessa in piedi al meglio che poteva. È una donna di questi tempi”.