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Contronatura? Ma guardate in quante specie animali esiste l’omosessualità…

Non è una novità, l’omosessualità esiste anche nel mondo degli animali, anche se le regioni di tali accoppiamenti hanno diversi e svariati significati. Nel 2008 i ricercatori dell’Università di Oslo hanno condotto uno studio più approfondito sull’argomento, identificando ben 1.500 specie gay fra gli animali. La Bbc ha sviluppato un servizio in cui si affronta la questione dei comportamenti omosessuali animali specie per specie, distinguendo fra consuetudini sessualmente accettate e e omosessualità vera e propria. Certo è che gli animali usano il sesso per diversi motivi, e lo fanno a prescindere dall’orientamento sessuale. Si accoppiano per per riprodursi, per piacere, per risolvere i conflitti, per saldare le relazioni e persino per proteggere.

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1. Macachi giapponesi, alla ricerca del piacere

Questa specie di primati usa il sesso esclusivamente fonte di piacere, senza badare al genere del partner. Le femmine, in particolare, non disdegnano affatto rapporti con lo stesso sesso, anche se non si può definire un comportamento propriamente omosessuale, è più corretto parlare di promiscuità. Lo scopo della femmina di macaco è semplicemente trovare la massima soddisfazione genitale.

2. Coleotteri, il loro sperma viene conservato

I maschi del tribolio rosso, il coleottero infestante della farina, non disdegnano affatto il sesso tra simili. Perché? Grazie al rapporto omosessuale uno dei due maschi diventa una sorta di custode dello sperma altrui, che potrà trasferire alla prima femmina a disposizione. Anche in questo caso la scelta è transitoria e propedeutica alla successiva fecondazione di una femmina.

3. Albatri di Laysan, amore gay per allevare meglio i pulcini

In questa sottospecie di questi grandi uccelli marini delle Hawaii, è facilmente riscontrabile l’omosessualità femminile e viene usata come risposta alla mancanza di maschi. Nell’isola di Oahu quasi una coppia su tre è costituita da due femmine, che si comportano esattamente come in un classico legame di coppia, impegnandosi nella nidificazione, scambiandosi “effusioni”, e tutto quello che fa in genere una coppia. Si tratta, in questo caso, di famiglie di lesbiche in cui la convivenza amorosa è finalizzata all’allevamento dei cuccioli e a una divisione efficiente dei ruoli quando il maschio è assente.

4. Bonobo, l’iperattività sessuale

Questa specie di primati, com’è noto, utilizza il sesso, oltre che per piacere e per riprodursi, come mezzo di riappacificazione. I rapporti omosessuali sono molto frequenti e i primati passano dall’amore gay a quello etero senza alcun pregiudizio e con una naturale disinvoltura.

5. Delfini, l’omosessualità è molto diffusa

Una coppia di tursiopi (un genere di delfini) ha avuto, una volta, un rapporto gay durato diciassette anni. Solo recentemente gli studiosi hanno osservato che esiste un intero branco di delfini composto esclusivamente da maschi, che si spingono anche a condividere le esperienze sessuali.

6. Pecore, sembrano scegliere l’opzione omosessuale

L’8% dei maschi di pecora, preferisce un altro maschio anche quando nei paraggi c’è una femmina fertile. Simon LeVay, neuro-scienziato, ha ipotizzato una differenza strutturale tra il cervello delle pecore gay e quello delle pecore etero. Il sospetto è che le tecniche con cui vengono allevati (dato che agli allevatori interessa avere a disposizione buone fattrici) abbiano causato una loro femminilizzazione.

7. Bisonti, chi l’avrebbe mai detto

Bruce Bagemihl ha scritto un libro, nel 1999, intitolato “Esuberanza biologica” nel quale ha sdoganato una volta per tutte l’omosessualità nel regno animale. Dalle sue teorie in poi l’omosessualità animale è diventata un oggetto di studio sistematico e non viene più catalogata solo tra le rare stranezze.

8. Trichechi, non c’è troppa differenza

Le unioni gay negli animali, secondo alcuni studiosi, si possono spiegare attraverso la lettura del loro DNA, si tratterebbe dunque di una questione genetica. In tutti i casi l’idea di un’omosessualità animale non contraddice minimamente le teorie darwiniane,  mette semplicemente in evidenza come il sesso non sia sempre determinato da una spinta all’evoluzione o come in qualche modo anche i rapporti gay siano, in maniera incidentale, strategie di conservazione e di protezione delle specie.

9. Leoni, talvolta preferiscono il gruppo di soli maschi

Le ragioni sono ancora sconosciute, ma dagli studi sembra che l’accoppiamento gay tra leoni avviene come diretta conseguenza del piacere di stare tra maschi. Una percentuale di leoni africani maschi abbandona infatti le femmine disponibili per formare gruppi interamente costituiti da membri dello stesso sesso che dividono tra loro diverse attività, compreso il sesso.

 

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