Karin Maria Boye (Göteborg, 26 ottobre 1900 – 24 aprile 1941) è stata una scrittrice e poetessa svedese. Nel 1909 si trasferì con la famiglia a Stoccolma e dal 1921 al 1926 studiò presso l‘Università di Uppsala. Dopo la Prima guerra mondiale aderì al movimento pacifista Clarté e viaggiò in Europa: visitò l’URSS nel 1928, la Germania nel 1932 e la Grecia nel 1938. Conosciuta principalmente come poetessa, scrisse anche diversi saggi e cinque romanzi. Debuttò nel 1922 con la raccolta di poesie Moln (“Nuvole”). La sua opera più nota internazionalmente è Kallocaina, un romanzo distopico basato sulle sue impressioni di viaggio in Germania e URSS, pubblicato nel 1940. Il romanzo è il ritratto di una società distopica sullo stile di quella descritta otto anni dopo da George Orwell nel suo 1984.
Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.
Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c’è sonno né riposo,
finché non saranno mie.
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