Sono passati cinque anni da quel 29 aprile 2011 in cui il conduttore è stato strappato via dalla sua vecchia vita. Strappato via dai suoi impegni, dal suo lavoro, dai suoi amici di allora per colpa di un’emorragia cerebrale che ha chiuso di colpo quella che fino ad allora era stata la sua normalità. Da quel momento è iniziata una nuova vita, un nuovo Lamberto Sposini. Non può parlare, non con la voce.
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Non vive più a Roma: si è trasferito a San Felice, alle porte di Milano, per stare vicino alla figlia 14enne Matilde. Lo ha incontrato la giornalista Chiara Maffioletti per il Corriere della Sera. Inizia tutte le sue giornate leggendo il giornale, poi, quando non è impegnato con la fisioterapia, ama passare le mattine nel negozio di fiori della sua ex-compagna e madre di Matilde, la cronista di costume Sabina Donadio.
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Se pronunciare le parole gli riesce molto faticoso, non lo è affatto ridere: ha conservato la risata profonda di un tempo. E quando sente le musiche delle sue vecchie canzoni preferite, allora comincia a canticchiare e le parole che non riesce ad articolare parlando gli riescono facili da ripetere cantando. Ogni tanto qualcuno passa a salutarlo in negozio: i nuovi amici. Quelli di una volta non li vede più così spesso, anche se è sempre felice quando succede. Vive da solo in una casa che ricorda molto quella romana, con quadri di arte moderna che era solito collezionare, aiutato da una persona. Ha conservato anche le vecchie passioni: i film, la buona tavola e la Juventus.
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Adora leggere i commenti dei suoi fan, i telespettatori che non lo hanno dimenticato, sul suo profilo Instagram. Ma soprattutto, ama la sua bimba, Matilde, della quale è orgogliosissimo. E lei? “Io da grande voglio fare la giornalista – ha detto un giorno a sua madre – ma non come te, come mio padre”.
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