C’è mancato poco che non facesse la fine di Giona e, soprattutto, del buon Pinocchio: mangiato da una balena. È successo tutto in pochi secondi, sotto lo sguardo delle telecamere che stavo girando delle riprese per un documentario sulle orche marine in Norvegia. Sembrava andare tutto liscio quando, l’ urlo di terrore di un sub non ha spezzato il ritmo delle ripresa. All’improvviso è comparsa una balena che per poco non lo ingoia. Un pericolo scampato di un soffio per un’avventura che l’uomo ricorderà a lungo. Avvistamenti del genere non sono nuovi nel paese dove, la caccia alle balene è parte della storia del Paese, radicata indietro nel tempo e lontana dalla comprensione di molti. Nel 2004 fece scalpore la decisione da parte della Norvegia di aprire la caccia nel Mare di Barents, nonostante la moratoria internazionale e le proteste. Il Paese si giustificò dicendo che la caccia era necessaria per fermare la diminuzione delle riserve di pesce, di cui le balene si cibano. (Continua dopo la foto)
La controversia esiste anche e soprattutto sul modo in cui le balene vengono uccise. La stagione di caccia alle balene della Norvegia, l’unico paese in questo momento a sfidare il divieto internazionale sulla caccia commerciale, comincia in primavera e dura fino all’autunno. Nel 2009 i balenieri hanno sospeso la caccia per mancanza di domanda . “Il numero di balene uccise finora è sufficiente a soddisfare la domanda” ha detto Willy Godtliebsen, responsabile delle vendite alla Fishermen’s Organization.
(continua dopo il video)
“Si può riprendere la caccia in seguito, se si presentano nuovi acquirenti si presenta.” Il gruppo ambientalista Greenpeace, tuttavia, sostiene che essa è la prova di un crescente disinteresse per la carne di balena tra i consumatori e che la vendita di tale prodotto andrebbe vietata.