Sanremo 2023, grande finale sul palcoscenico del Teatro Ariston. A notte fonda è stato proclamato il nome del vincitore ufficiale della 73esima edizione del Festival della musica italiana. Marco Mengoni con occhi visibilmente commossi alza alto il premio che dedica a tutte le donne artiste che hanno preso parte alla kermesse musicale. E tra i nomi femmminili che hanno reso omaggio a uno dei palcoscenici più ambiti di sempre anche Chiara Ferragni, co-conduttrice della prima e dell’ultima serata. E non poteva che condurre questa nuova esperienza professionale lasciando il segno, anche attraverso il suo look.
Chiara Ferragni a Sanremo 2023. Per molti è stata una vera e propria scoperta. La moglie di Fedez ha provato a raccontarsi in diversi modi e facendosi rappresentante indiscussa della voce di tutte le donne. Nel farlo divide in due l’opinione pubblica, ma in ogni caso riesce a lasciare un segno. I look sfoggiati davanti alle telecamere di Sanremo hanno avuto uno scopo specifico, ovvero quello di raccontare il significato del pregiudizio e il modo di poterlo superare senza avere paura.
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Chiara Ferragni a Sanremo 2023: il significato dei look della serata conclusiva del Festival
Piaccia o meno, Chiara Ferragni ha portato a casa la sua piccola grande vittoria, scendendo le scale dell’Ariston con abiti e accessori intrisi di significato e di importanza. Dall’abito indossato ne corso della prima serata su cui è stato disegnato il suo corpo alla collana a forma di utero. Tanti i significati dietro al suo vestiario che il suo staff ha così spiegato a tutti: “La donna e madre guerriera” ad esempio, sull’abito di Schiaparelli con bustino dorato e peplo monospalla: “Essere donne senza dover essere considerate solo delle madri. La lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto è stato il tema che abbiamo chiesto di elaborare a Daniel Roseberry per questo abito realizzato dalla maison Schiaparelli”. Poi un altro abito lungo azzurro con la stampa dorata del suo corpo che porta un titolo, quello di Body Painting: “L’impronta oro di un corpo di donna impresso sul blu di un abito a colonna. L’audacia di quel gesto artistico e scandaloso dell’artista Yves Klein ha ispirato il look della SS 2023 di Schiaparelli che secondo Daniel Roseberry era la sintesi perfetta del nostro progetto sanremese”.
“Nel lavoro dell’artista francese i corpi delle donne erano liberati dalla loro immobilità di manichino e chiamati a imprimere autonomamente le proprie forme su grandi canvas bianchi da dipingere in blu. Liberate il vostro corpo e fatene ciò che volete perché il corpo della donna è il capolavoro massimo della creazione”, prosegue lo staff Ferragni. E ad attirare l’attenzione di tutti anche il pendente trompe l’œil raffigurante l’utero: “Composta da diverse sezioni di corpo di donna, è il simbolo dell’attivismo per i diritti riproduttivi. L’abito e il gioiello disegnati appositamente da Daniel Roseberry per Schiaparelli ricordano a tutti che i diritti riproduttivi sono diritti umani. Perché l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione di diritti umani a cui non dobbiamo rinunciare. Perché ogni essere umano, uomo o donna che sia, deve essere messo in grado di prendere liberamente le decisioni sul proprio corpo. Non permettiamo che le lotte vinte dalle nostre madri debbano essere combattute anche dalle nostre figlie”.
Poi scende la scalinata in pantalone di velluto a zampa abbinato alla giaccia anni ’80 con sotto un top bianco ricamato con perle: “In molti credono che una donna per essere presa sul serio in certi ambiti debba assumere comportamenti maschili o debba vestirsi da uomo per dimostrare capacità di leadership. L’abito pantalone in velluto nero, interrotto da un corsetto con ricamati di perle a forma di addominali, vuole essere una caricatura a questo stereotipo sessista. Un messaggio agli uomini ancora convinti nella narrazione del ‘mostrare i muscoli’ per essere definite donne degne di rispetto. Non rinunciate alla vostra femminilità perché da qualcuno è considerata un punto di debolezza perché è proprio lì che si trova la forza delle donne”.
