Grande attesa per il nuovo romanzo dello scrittore israeliano David Grossman presentato al pubblico in un’intervista al supplemento letterario di Yediot Ahronot, e che uscirà in Italia fra due mesi per Mondadori. Un cavallo entra in un bar racconta di un intrattenitore che in un locale notturno di Natanya, a nord di Tel Aviv, lancia battute al pubblico, che oscilla fra le risate e il disagio quando gradualmente comprende che l’artista sta anche mettendo a nudo le proprie ferite. «Posso identificarmi con il bambino che era Dovale…» ammette Grossman e non si può fare a meno di notare che, oltre all’assonanza col nome del protagonista Dovale Grinstein, anche la descrizione fisica del protagonista è molto simile a quella dell’autore, che ricorda soltanto di quando era piccolo a Gerusalemme e intratteneva amici e vicini dall’interno di una grande cassa per traslochi trasformata in teatrino.
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