Oltre ad avere come ospite Tiziano Ferro, in collegamento da Los Angeles, la puntata di “Che tempo che fa” è stata resa ancora più coinvolgente grazie a un altro ospite d’eccezione, ovvero Luca Argentero, che ha raccontato, con la sensibilità che lo contraddistingue da sempre, alcuni aneddoti legati alla fiction “Doc-Nelle tue mani”, prossima a concludere la messa in onda serale su canale Rai1. Lo splendido attore ha raccontato come è nata la fiction e perché.
Un vero e proprio successo quello che ha riguardato la fiction fin dalla prima puntata. Con i suoi 7.172.000 spettatori, Luca Argentero nei panni di’Doc’ si è aggiudicato il primo posto nel record di ascolti tv. Un successo del tutto imprevedibile che l’attore spiega così: “Ce lo auguravamo. Nessuno, però, lo dava per scontato. Soprattutto in un momento come questo. Devo essere sincero, mi ha fatto molto piacere che la fiction sia stata apprezzata dal pubblico. Abbiamo ricevuto tantissimi commenti in cui ci ringraziavano di aver passato due ore con la testa altrove. Non ci può essere ringraziamento migliore”. (Continua a leggere dopo la foto).

L’attore ha spiegato a Fabio Fazio quale parole chiave è in grado di rappresentare la fiction. Luca ha risposto così: “Empatia è la parola chiave di questo lavoro, di questa sceneggiatura, questa storia parla di empatia e i messaggi che ho ricevuto in questi giorni parlano di senso di identificazione nei confronti di questa storia che va al di là delle nostre aspettative, era assurdo immaginarsi dei numeri del genere”. Come ben si sa, la trama riprende le vicende che hanno riguardato la vita di Pierdante Piccioni, il dottore che ha perso la memoria sui suoi ultimi 12 anni di vita in seguito a un incidente e che oggi lavora in prima linea durante l’emergenza sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto).

Luca Argentero aggiunge: “Sono testimone del fatto che lo avesse detto anche prima di questo successo, lui sì che è un vero Doc, in realtà è bellissimo, quando giri una storia vera e hai la fortuna di poterti confrontare con il protagonista di questa storia è un enorme vantaggio, perché ho avuto modo di farmi raccontare tantissime sfumature, che quando mi è capitato di interpretare la biografia di qualcuno magari non c’è più, non ti puoi confrontare se non con la letteratura, invece in questo caso non c’è solo il suo bellissimo libro, che si chiama “Meno Dodici” ma c’era proprio lui”. (Continua a leggere dopo la foto).

L’intervista mandata in diretta viene chiosata così dall’attore: “Il titolo (Nelle tue mani ndr) è stato pensato prima di questo momento storico che stiamo vivendo, ma perché noi tutto questo lo abbiamo intuito, parlo da profani, da cinematografari, lo avevamo intuito un anno fa quando abbiamo iniziato a lavorare a questa storia, abbiamo passato tanto tempo in un reparto e forse, quando sei un paziente, al di fuori di questo momento, non ti rendi davvero conto di cosa vuol dire assumersi le responsabilità che tutti i giorni queste persone si assumono, a volte c’è anche un po’ di spocchia, la gente si cura su internet, ognuno diventa il medico di sé stesso, invece affidarsi nelle mani di qualcuno è perché ci sono persone che dedicano la loro vita a prendersi cura di noi, e noi abbiamo indossato quel camice con grande senso di responsabilità, te lo posso assicurare”.
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