Primo viaggio ufficiale come famiglia di quattro per i duchi di Cambridge, che il 24 settembre sono arrivati in Canada con i due figli, George, tre anni, e Charlotte, 15 mesi. Per il primogenito è il secondo viaggio istituzionale con mamma e papà, (il primo era stato in Australia, quando aveva solo 9 mesi), per la principessina una novità assoluta. Justin Trudeau, il premier canadese, e la moglie Sophie Grégoire Trudeau, hanno accolto la famiglia dei reali britannici con onori militari e 21 colpi di cannone sotto un cielo coperto, in un frizzante clima autunnale. “I canadesi hanno un affetto immenso per la famiglia reale” ha detto Trudeau, ricevuto a Buckingham Palace da Elisabetta II a inizio anno. Cinque anni fa la luna di miele, ora William e Kate tornano, con i due pargoletti a seguito.
La royal family scoprirà i tesori ambientali della costa canadese del Pacifico, salendo fino allo Yukon e incontrando le comunità amerinde e i più disagiati.
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La famiglia reale è arrivata a Victoria intorno alle 16 di sabato pomeriggio e tutti gli occhi erano ovviamente puntati sui piccoli principi. George non ha deluso: ignorando le autorità in attesa ai piedi della scaletta, il piccolo, sceso per mano al padre, è apparso giustamente molto più interessato a un elicottero che volteggiava sulla sua testa invece che al protocollo, ovviamente.
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Maglione azzurro, pantaloncini blu e calzettoni, stavolta però tirati fino al ginocchio. Impeccabile, come sempre Kate: abito blu di Jenny Packham, una delle sue stiliste preferite, decollete nude-look a tacchi alti e -come omaggio al Paese ospite- la spilla a foglia d’acero, proprietà della regina.
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Tra le tappe della visita, è prevista anche la visita a un installazione artistica volta a mostrare un lato completamente diverso della relazione del Canada con la sua monarchia: le scuole dove circa 150.000 bambini indigeni vennero portati forzatamente per integrarsi nella società canadese e definite lo scorso anno dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione come uno strumento di ”genocidio culturale”.