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Dopo la morte: le 7 cose che accadono a corpo e anima da quel momento. Le risposte della scienza e le testimonianze di chi l’ha già vissuta

 

Dal primo momento ci accompagna. Dal primo vagito la sua ombra non ci lascia mai soli. Fino a quando non bussa alla porta e il sipario si chiude. Cosa succede dopo è forse il più grande dei misteri. C’è chi predica l’annientamento e chi un nuovo cammino in una dimensione differente. Materia più di fede che di scienza. Ma se volete saperne di più, continuate a leggere. Una delle prime – e più visibili – cose che accadono appena il nostro cuore smette di battere è il deterioramento del corpo. La temperatura comincia a scendere di circa 0,83 gradi celsius ogni ora.

Con il passare del tempo arriva alla stessa identica temperatura che c’è nell’ambiente in cui si trova. Questa è la fase che gli esperti chiamano algidità cadaverica (o algor mortis). Circa 72 ore dopo il decesso si innesca un ulteriore meccanismo ad opera di alcuni batteri ed enzimi. Gli stessi che servivano per digerire i pasti, per la precisione. Questi sono ancora vitali e sono in grado di smaltire le cellule morte degli organismi interni. Mentre tali microorganismi pasteggiano, il cadavere muta il colore. (Continua dopo la foto)



Producendo al tempo stesso un’enorme quantità di gas che gonfia il corpo deceduto. Questi gas generano i cosiddetti fuochi fatui tipici dei cimiteri e tanto citati nelle antiche leggende. Leggende, forse, come quelle del post-mortem. Il famoso scienziato e autore Robert Lanza, esperto di medicina rigenerativa, ha recentemente esposto un’ipotesi circa la vita dopo la morte. «Ci hanno insegnato a pensare che la vita sia solo l’attività generata dalla combinazione di carbonio e di una miscela di molecole, che vivremo per un certo tempo e che poi finiremo per marcire sottoterra. In effetti, noi crediamo nella morte perché ci è stato insegnato che moriremo o, più specificamente, ci hanno insegnato che la nostra coscienza è un fenomeno associato al nostro organismo e che questo morirà con esso». (Continua dopo le foto)

Ma secondo lui le cose non stanno proprio così. «Con la morte la nostra vita diventa un fiore perenne che torna a vivere nel multiuniverso». D’altro canto, secondo Stuart Hameroff, medico americano e il fisico quantistico Roger Penrose, le nostre anime vivrebbero in una sorta di mini strutture chiamate microtubuli. Queste si troverebbero all’interno dei neuroni. L’anima, quindi, è il sottoprodotto di elementi chimici quantistici che, dopo morte, escono dal sistema nervoso e si ricongiungono nell’universo.

 

Una recente ricerca ha stabilito che una persona – poco prima della morte – assiste a uno stato di estrema lucidità. Questo avverrebbe proprio dopo l’arresto cardiaco. I risultati sono stati ottenuti da alcuni studiosi dell’Università di Southampton che hanno pubblicato lo studio su Resuscitation. Pochi minuti dopo l’ultimo battito, infatti, ci si rende conto di ciò che sta accadendo intorno a noi. E non si tratta solo di pure congetture, ma anche di testimonianze reali. Ci sono anche persone che ricordano di aver lasciato il proprio corpo e aver visto dall’alto tutte le manovre di rianimazione mentre si trovavano in ospedale. (Continua dopo le foto)


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«Sappiamo che il cervello non può funzionare quando il cuore smette di battere. Ma in questo caso la consapevolezza cosciente è continuata per più di 3 minuti nel periodo in cui il cuore non batteva, nonostante il cervello si ‘disattivi’ 20-30 secondi dopo che il cuore si è fermato», ha dichiarato Sam Parnia, ricercatore presso la State University di New York. «Un testimone – continua Parnia – ha descritto tutto quello che è accaduto nella stanza. Ma cosa ancor più importante, ha udito due beep di un macchinario che fa un rumore a intervalli di 3 minuti.

Così possiamo misurare la durata della sua esperienza. Ci è apparso molto credibile: tutto quello che ci ha detto gli era davvero accaduto». Nei vari report medici si trovano ricordi, a seguito dell’arresto cardiaco, estremamente vari. Molti hanno descritto uno stranissimo senso di pace interiore, altre persone hanno avvertito un’anomala velocità del tempo percepito. C’è anche chi, durante la pre-morte ha avuto una visione di luce molto intensa. Infine, solo poche persone hanno sviluppato una sensazione di terrore.

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