Continua la rivoluzione di Papa Francesco. Il Pontefice apre le porte del Vaticano ai fedeli e ai turisti. È così che ha deciso di cambiare, in un certo qual modo, la destinazione d’uso di alcuni dei principali gioielli della Chiesa. Già da arcivescovo di Buenos Aires non amava andare in vacanza. Uno stile che ha mantenuto tanto da voler trasformare le Ville Pontificie di Castel Gandolfo da residenza per villeggiatura a luoghi aperti al pubblico. Anche per il Palazzo Pontificio cambiamenti in vista: fatto salvo l’appartamento in cui il Papa soggiornerà anche per brevi periodi, il resto della struttura sarà adibita a museo.
Le intenzioni di Bergoglio sono quelle di creare una Galleria dei ritratti dei pontefici che si sono avvicendati da 1.500 anni a oggi, completi di stemmi e didascalie. Lo scopo è far conoscere al grande pubblico la vita di Papi spesso finiti nell’oblio. Il patrimonio di ville che sarà aperto alle visite, palazzo a parte, conta 55 ettari di cui 30 tenuti a giardino e i restanti 25 destinati all’attività agricola. Qui lavorano 55 persone. In tempo di spending review, papa Francesco renderà utile il lavoro di questo staff riconvertendolo anche all’accoglienza di turisti e fedeli.
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