Si firma Black Hand, lo chiamano il Bansky iraniano. Anonimamente, dipinge sui muri la sua protesta, sfidano i tanti divieti degli ?yatoll?h. Così, durante i Mondiali, è apparsa nel centro di Teheran una giovane con la maglietta della nazionale, che col capo velato solleva l’unica coppa concessa da un regime maschilista: un flacone di detersivo per i piatti. Subito cancellata, l’opera di Black Hand è riuscita comunque a fare il giro del mondo, rilanciata sui social network da una generazione che non si arrende al pensiero unico.