“È bene che il Governo torni sui suoi passi, modificando quel decreto di depenalizzazione di reato che, fra l’altro, spazza via come non punibili tutti i reati (odiosi) compiuti contro gli animali”. Danilo Mainardi, etologo e divulgatore scientifico italiano, dedica il suo corsivo di oggi sul Corriere della Sera allo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, ovvero la proposta che depenalizza il maltrattamento sugli animali. Già nei giorni scorsi, il popolo del web, chiamato a raccolta dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, si era sollevato aderendo al “mail bombing” su Governo e Parlamento. Per il 24 gennaio, poi, prevista una giornata nazionale di mobilitazione.
“Il governo ci ripensi – sostiene – se non altro per una questione di consenso e di voti, visto che il 55% delle famiglie italiane ha animali da compagnia e affezione: 7,5 milioni di cani, altrettanti di gatti, e poi 13 milioni di volatili, e ancora pesci, conigli, tartarughe e altro”. Mainardi ricorda quanto gli italiani siano sensibili al tema. Cita anche la recente proposta avanzata da Umberto Veronesi e Michela Vittoria Brambilla di accogliere tra i beni e i valori tutelati dalla nostra Costituzione gli animali in quanto esseri dotati di sensibilità e degni di essere difesi dalla legge. “Non è accettabile in nessun modo – prosegue – lasciare senza adeguata normativa giuridica le sopraffazioni e le sofferenze causate alle specie animali che abbiamo intorno”.
Infine, Mainardi commenta amareggiato: “Sorprende che sia questo governo a fare un passo indietro così grave in termini di attenzione e protezione degli animali. Politici – ragiona – in buona parte giovani, con figli piccoli ai quali dovranno spiegare perché si possa impunemente trattare male ad esempio un cane”.
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