Universalmente popolare ed amato, Premio Nobel della letteratura nel 1971, talento e sensibilità incomparabili, Pablo Neruda è con pieno merito tra i poeti più conosciuti e letti del Novecento. Poeta simbolo per la forza espressiva delle sue parole, ha raccontato un’esistenza d’amore e di impegno politico, come dimostrano i suoi versi e le sue vicende personali.
Farewell
di Pablo Neruda
Dal fondo di te, e inginocchiato,
un bimbo triste, come te, ci guarda.
Per quella vita che arderà nelle sue vene
Dovrebbero legarsi le nostre vite.
Per quelle mani, figlie delle tue mani,
dovrebbero uccidere le mie mani.
Per i suoi occhi, aperti sulla terra
Vedrò un giorno le lacrime nei tuoi.
Io non voglio, Amata.
Perché nulla ci leghi,
che nulla ci unisca.
Né la parola che profumò la tua bocca
né ciò che le parole non dissero…
Né la festa d’amore che non avemmo
né i tuoi singhiozzi vicino alla finestra
Amo l’amore dei marinai
che baciano e se ne vanno.
Lasciano una promessa.
Mai più ritornano.
In ogni porto una donna attende:
i marinai baciano e se vanno.
Una notte si coricano con la morte
nel letto del mare.
Amo l’amore che si suddivide
in baci, letto e pane.
Amore che può essere eterno
e può essere fugace.
Amore che vuol liberarsi
per tornare ad amare.
Amore divinizzato che si avvicina
Amore divinizzato che se ne va.
Più non si incanteranno i miei occhi nei tuoi,
più non si addolcirà vicino a te il mio dolore.
Ma dovunque andrò porterò il tuo sguardo
e dove andrai porterai il mio dolore.
Fui tuo, fosti mia. Cos’altro? Insieme facemmo
un angolo di strada dove l’amore passò.
Fui tuo, fosti mia. Tu sarai di colui che t’amerà,
di colui che taglierà nel tuo orto ciò che io ho
seminato.
Me ne vado. Son triste: ma sempre sono triste.
Vengo dalle tue braccia. Non so dove vado.
Dal tuo cuore mi dice addio un bimbo.
Ed io gli dico addio
Desde el fondo de ti, y arrodillado,
un niño triste, como yo, nos mira.
Por esa vida que arderá en sus venas
tendrían que amarrarse nuestras vidas.
Por esas manos, hijas de tus manos,
fendrían que matar las manos mías.
Por sus Ojos abiertos en la tierra
veré en los tuyos lágrimas un día.
Yo no lo quiero, Amada.
Para que nada nos amarre
que no nos una nada.
Ni la palabra que aromò tu boca,
ni lo que no dijeron las palabras.
Ni la fiesta de amor que no tuvimos,
ni tus sollozos junto a la ventana.
Amo el amor de los marineros
que besan y se van.
Dejan una promesa.
No vuelven nunca más.
En cada puerto una mujer espera:
los marineros besan y se van.
Una noche se acuestan con la muerte
en el lecho del mar.
Amo el amor que se reparte
en besos, lecho y pan.
Amor que puede ser eterno
y puede ser fugaz.
Amor que quiere libertarse
para volver a amar.
Amor divinizado que se acerca
Amor divinizado que se va.
Ya no se encantarán mis ojos en tus ojos,
ya no se endulzará junto a ti mi dolor.
Pero hacia donde vaya llevaré tu mirada
y hacia donde camines llevarás mi dolor.
Fui tuyo, fuiste mía. Qué más? Juntos hicimos
un recodo en la ruta donde el amor pasò.
Fui tuyo, fuiste mía. Tú serás del que te ame,
del que corte en tu huerto lo que he sembrado yo.
Yo me voy. Estoy triste: pero siempre estoy triste.