I libri di storia? Potrebbero essere riscritti da un’antica mappa disegnata su una pelle di pecora. Non sarebbe Cristoforo Colombo ad aver scoperto l’America ma Marco Polo duecento anni prima.
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La cartina – nota come “Map with Ship” – è contenuta in una raccolta di 14 pergamene inserite da Benjamin B. Olshin per il libro “The Mysteries of The Marco Polo Maps, in uscita a novembre per la University of Chicago Press. Vi sarebbero infatti riportati i contorni dell’Alaska e dello stretto di Bering quattro secoli prima che li scoprisse il danese Vitus Bering.
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Ma c’è dell’altro: nei documenti apparentemente scritti dalle tre figlie di Polo, Fantina, Bellela e Moreta, in base alle lettere del padre trovate dopo la sua morte e recanti iscrizioni in italiano, latino, cinese e arabo, molte delle quali ancora oscure – comparirebbe spesso il nome “Fusang”, termine cinese con il quale veniva indicata “una terra al di là dell’Oceano”. “Questo significherebbe che l’esploratore era a conoscenza dell’esistenza delle coste occidentali del Nord America – spiega lo studioso in un articolo pubblicato sul magazine “Smithsonian” – o che comunque ne aveva sentito parlare dagli arabi o dai cinesi”.