Ali Agca è andato in visita al Vaticano, con un mazzo di fiori, chiedendo di vedere papa Francesco. Poi è andato in visita sulla tomba di Wojtyla, dove ha deposto dei fiori. Solo dopo è stato fermato dalla polizia italiana. È una notizia appresa in esclusiva da Repubblica.it e rilanciata poi dalle agenzie di stampa.
Agca sparò a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro il 13 maggio del 1981. Era un mercoledì, giorno di udienza. Tra le teste dei fedeli spuntò una pistola. A sparare un ottimo tiratore: il turco Ali Agca appunto, estremista musulmano appartenente ai Lupi grigi, gruppo dell’estrema destra legato al traffico di stupefacenti. Agca racconta ai magistrati di essere stato assoldato dai servizi segreti bulgari per conto del Kgb, con l’obiettivo di fermare Solidarnosc, il sindacato appoggiato dal Papa. Poi in aula ritratta, si proclama Gesù Cristo. Il processo ai tre bulgari termina con un’assoluzione per insufficienza di prove. Più tardi Agca cambierà di nuovo versione, dicendo di aver agito così per paura. Sull’attentato non è mai stata fatta piena luce.
