Nella famosa serie televisiva ”Il commissario Montalbano” interpreta l’amatissimo agente Catarella, il divertente e strampalato centralinista del commissariato di Vigata. Spalla delle più esilaranti gag comiche telefoniche della serie, giocate sugli equivoci linguistici dovuti alla sua parlantina veloce e strettamente siciliana, Angelo Russo è nato a Ragusa il 21 ottobre del 1961 (1,68 centimetri di altezza) da papà siciliano e madre napoletana. Fin da piccolo mostra doti recitative, mettendo in luce le sue qualità artistiche in locali teatri della Sicilia, fino ad assumere ruoli di attore sia in teatro che in televisione, raggiungendo la notorietà nazionale soprattutto per la sua parte nel ruolo dell’agente Catarella, nella serie televisiva di grande successo ”Il commissario Montalbano”. Ha pure recitato nella fiction ”Il capo dei capi” e interpretato una piccola parte nel film ”Il pesce innamorato” di Leonardo Pieraccioni, girato nel 1999. (Continua a leggere dopo la foto)

”Mi ero presentato al provino senza sapere nulla di Camilleri e dei suoi libri – ha detto l’attore in un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni – e il regista Sironi prima mi ha preso per pazzo poi mi ha proposto due parti: quella di Catarella e quella di un guardiano notturno. Ora, siccome il guardiano c’era solo in una puntata e Catarella in tutte, secondo voi io che parte ho chiesto di fare? Io tutti i giorni devo mangiare, mica un giorno solo”. Russo non voleva accettare la parte ma grazie alla sua famiglia ha cambiato idea: ”Perché dopo che avevo inventato il personaggio, a casa, provando con mia moglie, ho scoperto che la parte era già stata assegnata. E allora mi sono detto: ‘e che vado al provino a fare ”u pupu”? Non ci vado!’ Per fortuna mia figlia Leandra, che è la mia musa, mi ha convinto ad andare lo stesso”. (Continua a leggere dopo la foto)


La figlia Leandra Russo
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”La caratteristica di Catarella – ha raccontato Russo in un’intervista – è che nonostante cresca d’età, rimane sempre con la stessa mente giovane e frizzante, un bambino nel corpo di un adulto. Sul lavoro però Catarella è cambiato, è cresciuto, cerca sempre di migliorarsi, così come io cerco ogni volta di migliorare questo personaggio, di fargli fare un passo in avanti, per far sì che possa piacere a tutti, dai bambini agli anziani. Catarella – ha concluso – comunque rimane un giocherellone, un combina guai”. Il personaggio di Agatino Catarella è è diventato oggetto di uno studio per una tesi di laurea: ”Angelo Russo, l’uomo – Agatino Catarella, la maschera” della giornalista ragusana Teresa Guarnuccio.