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Addio a Burri, il fotografo che “inventò” il mito del Che

Uno dei più grandi fotografi del Novecento, René Burri è morto oggi in Svizzera dopo una lunga malattia. La sua foto più famosa si vende ancora oggi in milioni di esemplari su poster, cartoline, magliette:  è il Che mentre riflette con un sigaro alla bocca, durante un’intervista nel gennaio del 1963.


Tra le sue principali opere, ci sono ritratti di grandi della cultura come Picasso, Giacometti e Le Corbusier, oltre a icone del mondo del cinema Ingrid Bergmann e Ursula Andress. Ma oltre ai personaggi famosi, fotografò anche gente comune incontrata, ad esempio, in Vietnam e Brasile, e spesso l’architettura in ogni sua forma, come la celebre istantanea di San Paolo, dall’alto.

 

Entrato a far parte della scuderia di Magnum Photos, nel 1959 inizia la sua intensa attività come fotografo di reportage in giro per il mondo, dall’Italia alla Cecoslovacchia, dalla Turchia all’Egitto. Nel 1982 diventa presidente della Magnum Photos, l’agenzia fotografica per la quale ha lavorato per quasi tutta la sua vita. Poco prima di morire, Burri ha donato il suo archivio, circa 30mila foto, al museo dell’Eliseo di Losanna.

 


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