Da qualche tempo il colosso di messaggistica WhatsApp (acquisito a febbraio da Facebook per 19 miliardi di dollari) è messo a dura prova dalla concorrenza. L’oppositore mediatico in questo caso si chiama Telegram che, secondo tanti, supera WhatsApp in efficienza. (continua dopo la foto)
Ma andiamo a vedere perché, nel dettaglio, Telegram è ritenuto un software migliore, rispetto a Whatsapp:
1) Memoria. Un minore utilizzo della memoria del telefono, quindi si presenta più fluida come applicazione rispetto alla sua rivale;
2) Autenticazione. La app può essere utilizzata ed installata su più dispositivi senza avere problemi di autenticazione ed inoltre è presente anche una versione PC senza avere bisogno di emulatori, come nel caso di Whatsapp;
3) Invio. Si può inviare qualsiasi tipo di file purché non superi la dimensione di 1 GB mentre Whatsapp permette solo l’invio di file multimediali come file audio, video e immagini fino ad un limite molto ridotto rispetto alla sua rivale, ovvero di 14 MB;
4) Comunità. Si possono vedere i membri di un gruppo se sono online automaticamente mentre in Whatsapp bisogna ricorrere alla soluzione manuale, ovvero controllare utente per utente.
5) Privacy. Anche a livello di privacy, ora siamo pressoché pari, anche se la possibilità di ‘disattivare’ la doppia spunta blu su Whatsapp che indica l’avvenuta lettura (con annesso orario) non esiste su Telegram, dove tutto è totalmente chiaro da essere trasparente.
6) Estetica. Se sostituite il blu al verde avrete pressoché lo stesso prodotto: Telegram è Whatsapp in ‘blu’. Graficamente non c’è quasi differenza, né nelle schermate di chat, né in generale; giusto le impostazioni sono organizzate in maniera diversa, ma comunque per il login è sempre necessario il numero di telefono.
7) Costo. Il tutto, ovviamente, senza tralasciare l’aspetto economico che, però, è anche la vera forza di Whatsapp: tutti sanno che costa 0.89 centesimi all’anno (mentre Telegram è gratuito), ma nessuno se ne fa un problema.
Chissà chi vincerà tra i due, solo il tempo saprà dircelo.
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