I nostalgici saranno contenti di sapere che la macchina da scrivere non è stata completamente soppiantata dalla tastiera del computer. Quest’ultima sarà infatti più comoda e pratica, permetterà di correggere errori e tutto il resto, ma la macchina da scrivere ha un fascino senza tempo. Evidentemente il pensiero è comune, visto il prototipo sfornato degli statunitensi Adam Leeb e Patrick Pauldi, ovvero Hemingwrite, la macchina da scrivere del futuro, il nuovo gadget per la scrittura digitale privo di tutte le tipiche distrazioni della composizione su computer. Abbiamo fatto un passo indietro? Ma quando mai…
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Hemingwrite combina la praticità dei moderni metodi di scrittura, in più ha un design retrò, riproduce il suono del battere sulle lettere e, come ogni macchina da scrivere, permette solo di mettere una parola dietro l’altra. E allora dov’è la tecnologia? C’è. Per esempio Hemingwrite ha un display E-ink, simile a quello montato sui lettori e-book, retroilluminato e antiriflesso, che permette di scrivere in anche con poca luce. A casa e fuori casa.
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Ha una batteria interna che dura fino a 6 settimane e si può connettere alla rete tramite il wi-fi integrato, ma solo per salvare il lavoro, caratteristica che consente di sincronizzare la memoria interna con i più diffusi servizi di web editing e clouding (Evernote e Google Docs su tutti). Il backup è costante così non si perde nulla. E poi è bellissima, dite la verità non vi piacerebbe riceverla per Natale? Con lei, statene certi, potrete finalmente scrivere il vostro romanzo. Se vi piace, abbiate pazienza: è ancora solo un prototipo. Ma noi siamo certi che molto presto sarà anche sul mercato.