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Missione Rosetta, atterraggio sulla cometa. Dieci cose da sapere

Il grande giorno è arrivato, la missione spaziale Rosetta entra nella sua fase più importante. Il 12 novembre dalla sonda in orbita intorno alla cometa  67P/Churyumov-Gerasimenko, a 511 milioni di chilometri dalla Terra, si staccherà il modulo Philae per raggiungere la superficie del corpo celeste. Lì effettuerà una lunga serie di esami, inviando agli scienziati dati preziosi per capire la genesi del sistema solare. Ecco dieci cose da sapere (continua dopo la foto)



1) Per la prima volta su una cometa
L’impresa di Rosetta è una prima assoluta. Mai nella Storia si era riusciti a far entrare una sonda nell’orbita di una cometa per poi accompagnarla verso il Sole, tantomeno a raggiungerne la superficie. Tra l’altro, 67P/Churyumov-Gerasimenko è solo il settimo corpo celeste sul quale atterra un modulo terrestre, dopo la Luna, Marte, Venere, il satellite di Saturno Titano e gli asteroidi 433 Eros e Itokawa.

2) Un viaggio lughissimo, sonnellino compreso
Rosetta è stata lanciata il 2 marzo 2004 dalla Guyana francese e solo il 6 agosto 2014 ha incontrato la cometa. Un viaggio di oltre 6 miliardi di chilometri nello spazio durante il quale la sonda ha anche schiacciato un lungo pisolino. Gli scienziati l’hanno infatti “ibernata” per due anni e mezzo per farle risparmiare energia e lasciargliene accumulare altra utilizzando i suoi pannelli solari.

3) Catapultata nel sistema solare
Prima di raggiungere la cometa, Rosettta se n’è andata per un bel pò a spasso per il sistema solare. É passata per due volte vicino alla Terra e ha sfiorato anche Marte, utilizzando i campi gravitazionali dei due pianeti come delle catapulte che l’hanno lanciata verso la sua destinazione finale. (continua dopo la foto)

4) La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko
La cometa che verrà studiata da Rosetta impiega 6,45 anni terresti per compiere il suo giro intorno al Sole. È stata scoperta  l’11 settembre 1969  da  Klim Ivanovic Churyumov, grazie a una foto scattata  da Svetlana Ivanovna Gerasimenko presso  l’Istituto di Astrofisica di Alma-Ata, in Kazakistan (al tempo URSS).

5) Una cometa di seconda scelta
In realtà, quando partì il progetto Rosetta, l’Esa aveva intenzione di raggiungere un’altra cometa, la 46P/Wirtanen, facendo decollare la sonda del 2003. A causa del fallimento di un lancio di altri due satelliti con un razzo Ariane, la missione venne posticiipata di un anno e si cambiò la destinazione, scegliendo la 67P/Churyumov-Gerasimenko.

6) Atterraggio lento, 22 kilometri in 7 ore (più mezz’ora di buio)
Il modulo Philae si sgancerà alle 9.35 (ora italiana) da Rosetta e inizierà la sua lenta discesa verso la cometa. Dovrebbe arrivare a destinazione alle 16.35, arpionandosi alla superficie. Bisogna però tenere in considerazione che lo sapremo solo alle 17.03, poichè isegnali inviati da Philae impiegano 28 minuti per arrivare sulla Terra.

7) Contro le insidie della cometa, servirà un pizzico di fortuna
“La superficie di questa cometa è molto, molto irregolare”, ha spiegato Andrea Accomazzo, Direttore delle operazioni di volo di Rosetta. “Non è il posto ideale dove atterrare, ma è quello che abbiamo e che cerchiamo di fare. Dobbiamo essere anche un pochino fortunati. Se il lander colpisce la superficie della cometa nei pressi di una roccia o qualcosa di simile, non c’è nulla che possiamo fare”. (continua dopo la foto)


8) Indietro nel tempo, alle origini del Sistema Solare
Le comete si sono formate quando è nato il sistema solare e da allora sono rimaste praticamente uguali. Studiando la composizione di 67P/Churyumov-Gerasimenko grazie a Rosetta, gli scienziati potranno quindi compiere una sorta di viaggio nel tempo fino alle origini del sole e dei pianeti che gli girano intorno.

9) Antico Egitto che passione
Tutti i nomi scelti per la missione derivano dall’antico Egitto. La sonda che permetterà d iscoprire tanti segreti si chiama come la stele che ha permesso di decifrare i geroglifici. Philae, il modulo che arriverà sulla cometa, prende il nome da un’isola sacra sul Nilo, così come Agilkia, il punto di atterraggo. E un grande masso piramidale  fotografato sulla superficie della cometa è stato subito ribattezzato Cheope.

10) Un successo dell’ Europa e dell’Italia, “battuti” gli Usa
La missione è stata sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea, con un notevole contributo da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana. Sono made in italy, ad esempio, i pannelli solari della sonda, diverse strumentazioni di bordo e la trivella che il lander utilizzerà sulla cometa. Anche la Nasa aveva pensato a una missione simile, la “Comet Rendezvous Asteroid Flyby”, ma il progetto venne abbandonato a causa dei tagli imposti dal Congresso all’ente spaziale americano.

 


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