Mettere il cancro a dieta, impedendogli di nutrirsi di sangue. Per poi distruggerlo quando è indebolito e incapace di riprodursi. Sono decenni che la comunità scientifica cerca di realizzare questo meccanismo, cercando farmaci detti “anti-angiogenesi”, ora dall’ Istituto europeo di oncologia di Milano arriva una scoperta che promette enormi passi avanti.
I ricercatori di Medicina molecolare guidati da Ugo Cavallaro hanno studiato una particolare molecola, L1, presente nelle pareti dei nuovi vasi sanguigni tumorali, scoprendo che, disattivandola, si bloccano i vasi, quindi la crescita del tumore. Inoltre, ciò che ne rimane, risponde molto meglio alla chemioterapia.
Per ora il sistema è stato testato con successo sui topi, ora si passerà ai cosiddetti avatar, animali all’interno dei quali vengono fatti crescere tumori umani, poi all’uomo. “Ci vorrà come sempre qualche anno prima che la ricerca possa diventare utile nelle terapie”, avverte Cavallaro, che però parla di “una nuova frontiera oncologica, destinata a dare importanti risultati nella guerra a tumori solidi come quello ovarico, il tumore del colon e quello del polmone”.