Nuove e importanti scoperte sul cervello umano, sulla sua evoluzione. Secondo il “Metodo Siena” ideato nell’università della città toscana dal neurologo Nicola Di Stefano, il cervello cresce dall’infanzia all’età dello sviluppo, ma poi a un certo punto si ferma. Intorno ai 20 anni il volume cerebrale inizia a ridursi, all’inizio molto lentamente e poi, dopo i 40-50 anni, più velocemente. Di Stefano spiega che è un processo invisibile a occhio nudo, ma le macchine e uno speciale software ci dicono che perdiamo lo 0,2-0,3 per cento di volume cerebrale l’anno. La scoperta è utile nella comprensione di malattie degenerative come sclerosi multipla e Alzheimer. “In un malato di sclerosi multipla la perdita di volume cerebrale è doppia rispetto a una persona sana: siamo intorno allo 0,5-0,6-0,7% l’anno. Mentre nell’Alzheimer schizza al 2-3%”, aggiunge il neurologo. Le persone sane perdono sia materia grigia che bianca, ma nel caso di anziani e malati di sclerosi viene persa più materia grigia. E per misurare il rimpicciolimento c’è un metodo: occorre eseguire due risonanza magnetiche con alcuni criteri. Poi il computer, grazie al software specifico, esegue il calcolo.
{sl_advpoll id=’2′ width=’550′ center=’1′ title=”}