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“Iberniamo i soldati feriti in battaglia”, così il Pentagono vuole salvare i suoi uomini

Un quarto dei soldati americani morti in Iraq e Afghanistan potevano essere salvati se, dopo essere stati feriti, fossero stati sottoposti in tempo a delle cure mediche. Il Pentagono si sta arrovellando per abbattere queste perdite, innanzitutto velocizzando l’arrivo dei soccorsi sui campi di battaglia. Una mano potrebbe però darla anche l’invenzione di un medico ricercatore australiano, Geoffrey Dobson: un farmaco sperimentale che modifica la reazione del corpo in caso di traumi, causando una sorta di “ibernazione” e obbligandolo a mantenere irrorati di sangue gli organi vitali (continua dopo la foto)


Il farmaco riesce così a strappare minuti preziosi alla morte, aumentando le possibilità che intanto arrivino i soccorsi e il ferito riceva le cure che possono salvargli la vita. Il ministero della Difesa americano ci crede, e ha accordato alle ricerche di Dobson un finanziamento di 550.000 dollari. Entro un anno dovrebbe iniziare la sperimentazione diretta. Se il nuovo farmaco si rivelerà davvero efficace, avrà il suo battesimo sui campi di battaglia, ma poi sarà utile anche lontano dalla guerra.


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