“Come facciamo a sapere dove siamo, come possiamo trovare il modo di andare da un posto all’altro? E come possiamo memorizzare queste informazioni in modo che, la prossima volta, possiamo subito ritrovare lo stesso percorso?”. É per aver risposto a queste domande che l’angloamericano John O’Keefe e i coniugi norvegesi May Britt ed Edvard Moser si sono aggiudicati oggi il Premio Nobel per la Medicina.

I tre neuroscenziati hanno scoperto il “gps” integrato nel nostro cervello, individuando e studiando cellule nervose dell’ippocampo che si attivano a seconda della posizione che occupiamo in un determinato momento. Quelle cellule, ad esempio, funzionano male nelle persone affette da Alzheimer, che per questo motivo spesso si perdono. Le ricerche O’Keefe, Britt e Moser, spiega l’Accademia del Nobel, hanno permesso di risolvere un problema che “ha appassionato per secoli filosofi e scienziati, ovvero come il cervello crei una mappa dello spazio che ci circonda e come riusciamo a navigare in un ambiente complesso”.
