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“Ora serve lo sforzo di tutti”. Autismo, l’appello di Gianluca Nicoletti

Sono circa 20 i casi, dal 2015 ad oggi, di ragazzi autistici scomparsi nel nulla e mai più ritrovati. Ragazzi come Daniele Potenzoni, dileguatosi a Roma Termini il 10 giugno 2015 e mai più trovato. Negli anni seguenti al caso Potenzoni sono stati rintracciati nelle cronache, almeno altri quattro casi a esito infausto, che in Italia hanno coinvolto a tutt’oggi soggetti autistici che si sono allontanati dai loro accompagnatori e che non sono stati più trovati o sono stati trovati morti.

“Abbiamo bisogno che chiunque abbia provato in famiglia l’esperienza di un autistico scomparso ci racconti i dettagli di come è accaduto”, questo l’appello di Gianluca Nicoletti, il noto giornalista di Radio24, padre di Tommy, un ragazzo autistico di 18 anni, sul portale ‘Per noi autistici’. “Il problema che le persone autistiche tendano a scomparire in maniera repentina e senza dare segnali premonitori è un dato di fatto acquisito”, scrive Nicoletti e per questo “un anno fa circa ci siamo proposti di realizzare un dispositivo di tracciamento per persone autistiche soggette a scomparire”. (Continua dopo la foto)


“Il nostro team di specialisti – continua Nicoletti – ha iniziato a lavorare a un progetto di ricerca e sviluppo sostenuto dalla Fondazione Vodafone Italia finalizzato alla creazione di un prototipo di localizzatore specificamente destinato a segnalare in maniera immediata la scomparsa improvvisa di persone nello spettro autistico e di contribuire efficacemente a rintracciarle”. (Continua dopo il video e la foto)


L’intento è quello di realizzare un dispositivo pensato a misura di autistico: “È importante per noi avere a disposizione il maggior numero di informazioni possibili sulle circostanze in cui sono avvenute le sparizioni – specifica il giornalista – una parte del nostro lavoro è l’analisi dei fatti accaduti, al fine di classificare delle circostanze comuni che possano darci elementi utili alla realizzazione del prototipo”. (Continua dopo la foto)

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Molteplici i casi di scomparsa, come abbiamo scritto all’inizio, ma non si è certi del numero preciso. Ora, grazie all’aiuto dei giornalisti dell’Ansa che cercheranno informazioni nei loro archivi, si riuscirà probabilmente a capire l’entità della problematica, quanto sia diffusa e tanti altri dettagli utili per la creazione del localizzatore. “Sarà il vostro preziosissimo contributo ad aiutarci a progettare un PROTOTIPO di sistema di sicurezza per limitare il più possibile i rischi in circostanze simili”, scrive Nicoletti. Per aiutare o raccontare la propria esperienza basterà compilare il form qui collegato (clicca per aprire).

Di Gianluca Salza

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