Emoji, chi non le usa? Ormai le note ‘faccine’ rientrano nelle modalità di comunicazione usate da tutti senza discriminazione d’età. Un modo più immediato e ‘semplice’ per tradurre in immagini iconiche emozioni, stati d’animo e persino intere frasi. Ma cosa si nasconde dietro tutto questo e, soprattutto, siamo davvero certi di sapere il significato?
Sono ben 1600 le emoji di uso quotidiano, ma alcune di queste possono cadere nel fraintendimento. Che accada è inevitabile. Una volta ‘sfondate’ le barriere linguistiche, l’universo della parola e della comunicazione diventa ancora più labirintico e soggetto a diverse e più disparate interpretazioni nella mente dei nostri destinatari. (Continua a leggere dopo la foto).
Esiste una app, Babbel, che proprio oggi festeggia il suo World Emoji Day. Per l’occasione, niente di meglio che fornire agli utenti una vera e propria ‘guida’ che prova ad aiutare a non cadere in errori di comunicazione, scegliendo la ‘faccina’ in grado di rispondere precisamente al messaggio che si vuole trasmettere. La nostra comunicazione è salva e con essa anche le nostre relazioni sociali, persino con il capo di lavoro. (Continua a leggere dopo la foto).
Si inizia dalla faccina sorridente, ma ‘capovolta’. Spesso viene confusa con la emoji sorridente comune, ma il suo significato può ‘tradire’ i nostri intenti. Se finora abbiamo creduto di inviare un innocuo sorriso, beh, abbiamo sbagliato, perché la faccina capovolta è estremamente sarcastica, quindi meglio non includerla in un messaggio indirizzato al nostro partner, se lo invitiamo ad avere pazienza per il nostro ritardo di circa un’ora. (Continua a leggere dopo la foto).
E la faccina con la goccia dal naso? Il Giappone e la Cina corrono in nostro soccorso e spiegano che in verità significa ‘noia’, come anche l’ emoji ‘leggermente sorridente’, usata in risposta a uno stato d’animo infelice e spesso dubbioso e sfiduciato dal nostro interlocutore virtuale. E sempre dalla Cina apprendiamo che le due mani congiunte fungono da valido invito a ‘fare l’amore’. E se ancora non bastasse, in Brasile e Turchia, il nostro ‘0k’ andrebbe a sostituire il ‘dito medio’. (Continua a leggere dopo le foto).
E ancora, melanzana, banana e pesca, se in Giappone la prima è segno di fortuna, in generale le immagini possono nascondere un messaggio a sfondo ‘sessuale’, così come il ‘fuoco’ che sta sì per ‘forza’, ma anche per ‘sexy’. E non può mancare all’appello “Kin no unko” ovvero la ‘cacca d’oro’, usatissima in Giappone come ‘portafortuna’, ma non in Occidente, dove diventa ‘passabile’, se calpestata per strada, ma aggiunta al messaggio, potrebbe ottenere l’effetto opposto.
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