Una carta riscrivibile potrebbe risolvere il problema dello spreco della carta e dell’inchiostro, salvaguardando in questo modo l’ambiente e le foreste. La nuova invenzione, che arriva dal gruppo dell’università della California a Riverside, negli Stati Uniti, coordinato da Yadong Yin, si basa sull’uso di coloranti che reagiscono alla luce già presenti in commercio.
I ricercatori hanno realizzato una pellicola di plastica, ma si sta lavorando a una versione fatta di vera e propria carta, su cui lettere o immagini possono essere stampate più volte usando la luce ultravioletta e poi cancellate semplicemente riscaldando la superficie a 115 gradi per meno di 10 minuti. La stampa viene eseguita in più fasi: prima si colora la pellicola su cui poi viene sovrapposta una ‘maschera’ prestampata con il testo. A questo punto si procede alla stampa con la luce ultravioletta che sbianca il colorante su tutta la superficie tranne sulle lettere da stampare.