“Il cannibalismo è un atto supremo d’amore io ho ucciso Renèe per mangiarla, non per violentarla… Facendo l’amore, infatti, entri nel corpo dell’alta persona per pochi minuti. Mangiandola, la fai tua per sempre”. Queste le sconcertanti dichiarazioni di Issei Segawa, 65enne cittadino giapponese condannato negli anni ’80 in Francia per aver ucciso, fatto a pezzi e poi mangiato una sua giovane collega olandese, Renèe Hartevelt. Come riporta il Fatto Quotidiano, l’uomo è diventato noto in Giappone e continua a vivere grazie alle interviste rilasciate nel Paese d’origine, dove ora vive libero dopo la scarcerazione dall’ospedale psichiatrico.
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Il “cannibale” di Parigi in una recente intervista ha anche detto: “In realtà non volevo ucciderla, volevo solo mangiarla. Anche solo un pezzetto. Se non fossi stato così timido, se avessi avuto il coraggio di chiederle anche solo di assaggiare le sue unghie, una ciocca di capelli, o di peli pubici, magari intrisi di urina, oggi Renèe sarebbe ancora viva. Confesso di avere ancora degli istinti antropofagi, – ha commentato – ma ho imparato a sopprimerli da quando ho capito che nella nostra società mangiare una persona è vietato. Anche perché prima devi ucciderla. E non si deve uccidere una persona che ami”.
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