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“Vi prego…”. Ricordate il mitico Capitan Findus? Insieme a un’allegra ciurma di bambini veleggiava per i mari, facendo sognare grandi e piccini. Oggi, purtroppo, la sua vita è tragicamente cambiata. Nessuno avrebbe mai immaginato di vederlo ridotto così

  • Storie

Difficile dimenticarlo, negli anni ’80 e ’90 imperversava nei mari di tutto il mondo con il suo equipaggio composto da bambini immersi in avventure straordinarie. E per tutti è rimasto sempre lì, con i suoi baffoni bianchi e la sua divisa blu. Ma invece la realtà è un’altra. Parliamo di Capitan Findus, al secolo Giovanni Cattaneo, classe 1935, che oggi si trova in uno stato di indigenza disarmante. L’ottantenne, infatti, non ha più una casa, non ha parenti, non ha oggetti che gli appartengono, se non qualche vecchia fotografia, che è riuscito a salvare mentre lo buttavano fuori di casa. Ma soprattutto gli hanno tolto il suo unico compagno di vita, quello che lui chiama “mio figlio”: il suo amato cane Com, un pastore tedesco che viveva con lui da sette anni.

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L’uomo, solo e disperato, è stato raggiunto, nella sua stanza, al secondo piano dell’istituto P. Redaelli di Milano, dal quotidiano Libero che ne ha raccolto la triste testimonianza: “Vi prego, fatemi rivedere mio figlio, è il mio ultimo desidero”. Da tre anni vive qui, ma non si può dire che sia la sua casa. Prosegue la sua cronaca: “Sono vecchio ormai, ma il cuore non invecchia mai” e racconta di sua madre, di quando gli diceva che lui aveva il cuore troppo buono e di quanto questo potesse essere un male in questo mondo. Piange ricordando Com, nome che significa “avanti”, poi si blocca.

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Un destino brillante, sotto le luci della ribalta, segnato da quella che lui chiama “una truffa” ad opera di alcuni cittadini cinesi e che ha dato origine ad un contenzioso. Giovanni, vuole parlare con un “avvocato giovane perché da giovani lavorano con più amore”, ha così perso la sua casa in via Paolo Sarpi, andando a vivere in una casa popolare a Corvetto, poi sfrattato per essere ricoverato in questa casa di riposo. Il suo cane, non potendo stare con lui in ospedale, è stato portato in un canile.

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Individuato Com grazie all’intervento di un consigliere del Comune di Milano è ora necessaria l’autorizzazione del personale veterinario affinché il Capitano e Com possano rivedersi. L’impedimento è costituito dalla presunzione che per il cane possa essere traumatico rivedere il proprio padrone dopo un distacco di almeno dieci mesi. Sembra quasi un paradosso che ci si preoccupi adesso di non creare danni di tipo emotivo, quando senza nessuno scrupolo cane e padrone sono stati separati. Chissà se il povero Capitan Findus riuscirà a riabbracciare il suo amato Com.

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