Una storia di disperazione e povertà, l’ennesima, che arriva dall’India. Una donna di 25 anni è stata arrestata per avere venduto il figlio di 10 giorni appena per una cifra che si aggira intorno ai 90 euro. Una decisione figlia del fatto che il bimbo fosse “illegittimo”, concepito fuori dal matrimonio. Una nascita non vista di buon occhio in India, che possono portare all’emarginazione della donna. A quanto si legge sul quotidiano Leggo: Shabana, questo il nome della ragazza, ha deciso di abbandonarlo cercando di venderlo a una famiglia del nord dell’India perché non riusciva a sopportare la vergogna. Quindi, non appena il piccolo è nato, lo scorso 1° settembre, Shabana ha chiesto aiuto a sua sorella Rizawana, 22 anni, affinché trovasse un acquirente per il figlio. Ma proprio quando la transazione sembrava ultimata la polizia ha sventato il piano arrestando tutte le persone coinvolte: «Abbiamo avuto notizia della vendita di un bambino e abbiamo subito informato l’unità di protezione dei minori – ha detto – Shabana e sua sorella Rizawana vendevano un neonato di dieci giorni con la complicità del conducente di risciò Kalim Abbas. La donna ha confessato di aver deciso di vendere il suo bambino per evitare il marchio della vergogna sociale e l’onere finanziario. Adesso, tutti i colpevoli sono stati arrestati e assicurati alla giustizia».
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