Nissim Sermoneta stava pregando quando ha visto la morte in faccia. Ieri c’era anche lui, 25 enne italo-israeliano, nella sinagoga Kehilat Bney Torah di Gerusalemme assaltata da due terroristi palestinesi. “Uno degli attentatori mi si è parato di fronte con una pistola in mano” ha raccontato all’Ansa. “Ho cercato di contrastarlo. Lui ha puntato l’arma e io gli ho dato una sedia in testa. Volevo permettere così ad altri di fuggire”. Ma non è bastato. (continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2014/11/sinagog18.jpg?x87950)
“Allora ho sollevato un tavolo e me ne sono fatto scudo. Ho pensato: se mi spara, forse i proiettili si conficcheranno nel legno” continua il giovane, spiegando di aver lanciato il tavolo con tutte le sue forze contro il palestinese e quindi di essere riuscito a rifugiarsi in una stanza laterale, da dove insieme ad altri fedeli ha chiamato la polizia. (continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2014/11/sinagog182.jpg?x87950)
Intanto, nella sinagoga, ilmassacro continuava. Il caricatore della pistola si era svuotato e allora sono passati ai coltelli. Li hanno dati in testa ai fedeli rimasti. Erano per lo più anziani, disorientati, e sono stati seviziati… come in un mattatoio”.Sermoneta è riuscito a fuggire, mentre dentro venivano uccisi quattro rabbini e un agente e altre sette persone erno gravemente ferite. I due attentatori sono stati uccisi dalla polizia.