Valentina, 17 anni, era stata vista per l’ultima volta nel giorno di Ferragosto, le telecamere l’avevano ripresa verso le 15 mentre scendeva in spiaggia con il suo ex fidanzato. Due ore dopo, poco dopo le 17, la stessa scena me nell’occhio delle telecamere solo lui. Subito dopo la denuncia di scomparsa le indagini si erano concentrate su Santino, l’ex fidanzato, con il quale i rapporti erano molto burrascosi. Si erano conosciuti sui banchi del liceo ‘ma si erano lasciato lo scorso febbraio’ raccontano i compagni di scuola.
Un amore malato: “lui era geloso e aggressivo nei suoi confronti”. È bastato poco perché il ragazzo confessasse e raccontasse alla polizia tutto. Nel verbale firmato davanti agli inquirenti ha raccontato che stava litigando con Valentina in spiaggia, che lui era seduto dietro di lei con le gambe divaricate, lei un po’ più in basso, e che nel bel mezzo della discussione si è arrabbiato e l’ha afferrata per il collo da dietro.
Uruguay, Valentina Cancela uccisa e sepolta dal fidanzato 17enne
Poi l’ha tenuta stretta contro il suo corpo finché l’adolescente non ha smesso di respirare. Il cadavere di Valentina Cancela è stato ritrovato semisepolto in una duna di sabbia su una spiaggia di Punta del Este, principale località balneare dell’Uruguay. A portare la polizia sul luogo è stato proprio il ragazzo. L’autopsia ha confermato la versione di Santino, spiegando come la causa della morte sia il soffocamento.
Per il ragazzo sono scattate le manette. All’inizio di questo giovedì, il procuratore Jorge Vaz aveva accusato l’adolescente e ordinato il suo ricovero presso l’Istituto nazionale per l’inclusione sociale degli adolescenti (Inisa), a Montevideo, fino alla pronuncia della sentenza, ha riferito El Observador. L’accusa chiederà il massimo della pena per il giovane, ha detto a Canale 10 il portavoce della procura, Javier Benech.
La pena più lunga per un minore è di cinque anni, fatta eccezione per i reati di omicidio aggravato per femminicidio, per i quali può arrivare a 10 anni. Una storia terribile in cui è difficile trovare la speranze di una redenzione da parte di chi è stato in grado di compiere un gesto del genere.