Come dimenticare la strage di Erba, nel 2006, per cui la Cassazione ha Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi all’ergastolo. Nella strage furono massacrati e uccisi Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef, di soli 2 anni, la madre Paola Galli, la vicina Valeria Cherubini, mentre il marito di quest’ ultima, Mario Frigerio, si salvò solo perché una malformazione della carotide deviò il coltello dell’ assassino mentre gli trapassava la gola.
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In una recente intervista rilasciata a Il Giorno, Olindo, ex netturbino, dichiara che spera di riuscire a dimostrare ”l’errore giudiziario” e si dice pentito per aver prima confessato il delitto e poi aver ritrattato: ”Ho ritrattato semplicemente perché non avendo detto la verità, ho deciso di dirla. Cioè che non eravamo noi gli autori della strage – spiega. Inizialmente, sbagliando, ho pensato che fosse il minore dei mali visto il quadro che ci era stato prospettato. La stessa cosa ha pensato Rosa e siamo finiti nei guai”. Poi passa a raccontare degli incontri con l’inseparabile moglie Rosa: ”I nostri colloqui, tre ogni mese, sempre al venerdì, punto di riferimento in attesa che ci mettano nello stesso ‘collegio’, se non altro”.
E su Azouz Marzouk, il tunisino marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef, che ha difeso sia lui che Rosa, dice: ”Azouz non mi ha stupito, mi ha fatto piacere. Penso che già da molto tempo aveva capito che non c’entravamo, arrivando poi alla conclusione che conosciamo”. Ora in carcere Olindo passa le sue giornate dedicandosi all’orto e smaltendo la corrispondenza. E poi aspetta con trepidazione il giorno di colloquio con la sua amata Rosa.