Ha 17 anni, si chiama Kheda e nelle foto in abito da sposa ha gli occhi tristi, sempre bassi. Sta andando a sposare Nazhud, il colonnello di polizia che alla sua famiglia aveva intimato: ”Consegnatemi Kheda o ve ne pentirete”. Qui Cecenia, scene di un matrimonio che non s’ha da fare. E sabato scorso, al matrimonio tanto discusso, c’erano tanti potenti a Grozny, come Ramzan Kadyrov, il luogotenente del presidente russo Vladimir Putin nel Caucaso. Nazhud Guchigov, 46 anni, già sposato, aveva scelto Kheda Goilabieva molto tempo fa e qualche settimana addietro aveva raccontato la sua storia alla giornalista di Novaia Gazeta, Elena Milashina, la stessa che ha poi ricevuto una pattuglia come avvertimento: ”Sei osservata speciale”. E poi Elena ha lasciato la Cecenia. Per la stampa quella tra Nazhud e Kheda era un’unione forzata e non solo per la differenza d’età, ma anche per la palese violazione della legge russa. Per questo la rete è insorta al punto da costringere Kadyrov a richiamare all’ordine i suoi: ”Comportatevi da ceceni, l’onore della famiglia è la cosa più importante. Uomini, tenete le vostre mogli lontano da WhatsApp”. Il leader di Grozny si è sempre detto favorevole alla poligamia, bandita ma non punita dalla legge russa e di fatto diffusa nella musulmana Cecenia. Quindi, nessuna salvezza. E alla cerimonia era invitata anche Kheda Saratova del Consiglio diritti umani della Repubblica caucasica che ha rivolto ”i migliori auguri agli sposini”, mentre dalla Russia il difensore dei diritti dei minori Pavel Astakhov commentava: ”Emancipazione e maturità sessuale nel Caucaso arrivano prima”.
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