Una storia a lieto fine che arriva da Neshville, negli Stati Uniti, e che vede protagonista, in parte inconsapevole, Sharista Giles, una giovane donna che era stata coinvolta in un terribile incidente stradale mentre tornava a casa in macchina con alcuni amici da un concerto. La ventenne, al quinto mese di gravidanza, era entrata in coma e i medici le avevano dato poche speranze. Al massimo, dicevano, si sarebbe salvato il bimbo che portava in grembo. Ma lei si è risvegliata dopo quattro mesi e ad attenderla c’era il figlio che aveva partorito.
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I medici avevano detto ai suoi familiari che non potevano più fare niente per lei, le possibilità che potesse uscire dal coma erano quasi inesistenti. Ma Sharista – dentro di sé – ha continuato a lottare: mercoledì scorso si è risvegliata, contro tutte le previsioni dei dottori. Ha socchiuso gli occhi, guardato in faccia a suo padre, stretto la mano dei familiari. Ma soprattutto ha potuto vedere suo figlio.
A gennaio i medici avevano fatto nascere il piccolo con una procedura rischiosa: il piccolo era venuto al mondo con parto cesareo e subito trasferito nel reparto di terapia intensiva neonatale dal momento che pesava appena 800 grammi. Ma ce l’ha fatta e ha raggiunto quasi 3 chili. Sebbene la ragazza non riesca ancora comunicare, suo padre le ha mostrato una prima foto del figlio partorito durante il coma. Sharista ha seguito la foto con i suoi occhi. Quando si è girato, per appenderla alla parete, ha provato muovere la testa: voleva rivedere quell’immagine. Ora lei è ancora ricoverata in ospedale e non è ancora chiaro se riuscirà a riprendersi del tutto. E la sua giovane creatura non ha ancora un nome: la sua famiglia vuole che sia lei a darglielo.
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