Non solo infibulazione. Tra le “pratiche tradizionali” che vengono perpetrate a danno delle donne, c’è il cosiddetto “stiramento del seno”. Una pratica orribile, originaria del Camerun, che è stata inserita tra i crimini più diffusi contro le donne dalle Nazioni Unite. Un rituale che inizia per le piccole tra gli 8 e gli 11 anni, con la presunta motivazione di sottrarre le giovani alle brame maschili. E prevenire conseguenze non volute dei cambiamenti fisici legati alla pubertà, come molestie, gravidanze precoci, stupri.
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L’obiettivo è quello di far scomparire per sempre i loro seni con un ferro da stiro rovente, con delle pietre o dei bastoni passati sul loro petto. La consuetudine continua a tramandarsi senza indugio e viene messa in atto ancora oggi da alcune famiglie camerunensi residenti nel Regno Unito, dove ultimamente si è registrato un allarmante aumento: “Così gli uomini non le desidereranno e le salviamo da possibili violenze, gravidanze precoci, stupri” si giustificano gli assertori che considerano i seni dei dettagli “pericolosi” da eliminare.
Amélie oggi ha 25 anni e la sua storia è raccontata su Uaar.it: “Ne avevo tredici quando mia madre si è accorta che cominciavano a ingrossarsi i seni. Mi ha detto: ‘Questo non va bene, adesso gli uomini cominceranno a guardarti perché sanno che sei una donna. Allora faremo come ha fatto mia madre con me, come tutte abbiamo imparato a fare’. Da quel giorno, ogni mattina e ogni sera con una pietra arroventa al fuoco ha cominciato a passare e ripassare il suo petto, mentre lei urlava di dolore, “per cancellare il nocciolo all’interno e farlo scomparire”. Sono serviti 5 mesi per farlo scomparire. I seni sono ricomparsi solo 3 anni dopo.
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