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“Sesso con un pony per più e più volte”. Il racconto choc che sta facendo il giro del mondo. Ma a lasciare ancor di più senza parole è quello che ha scritto il giudice nella sentenza. Ecco i dettagli

 

Una storia davvero assurda arriva dagli Stati Uniti, sia per il caso in sé sia per le parole della sentenza del giudice. Travis M.Wagner, 22 anni, ha ammesso di aver fatto sesso con un pony. Si sarebbe intrufolato in un fienile e per almeno tre volte avrebbe violentato la bestiola. Accade a Ephrata, negli Usa. Come riporta il sito Metro.co.uk, il giovane è stato catturato dopo che il proprietario del cavallo ha avvertito la polizia. Il contadino infatti avrebbe visto Wagner entrare di nascosto nel fienile dove c’era la stalla con il pony. L’uomo è stato condannato a 2 anni di libertà vigilata e a una multa di circa 1700 euro. Ma la cosa più bella è la sentenza del giudice che ha anche disposto, paroli testuali, questa cosa: “Non deve avere contatti con la vittima o con i parenti della vittima”. (Continua a leggere dopo la foto)


Essere attratti in modo erotico dagli animali, avere fantasie di rapporti sessuali o addirittura praticare atti sessuali nei loro confronti è la zooerastia. In Italia non esiste un reato specifico per la zooerastia. Ma questo non vuol dire che non sia punita. La fattispecie rientra nell’articolo 544-ter del codice penale, che punisce i maltrattamenti sugli animali. La norma include qualsiasi condotta praticata sugli animali che sia contraria alla loro natura. Come avrebbe reagito quindi un giudice italiano? (Continua a leggere dopo le foto)

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La giurisprudenza ha confermato già diverse volte che gli atti di zooerastia, indipendentemente della sofferenza provocata agli animali, rappresentano una condotta incompatibile con le loro caratteristiche etologiche e quindi è un reato. Chi commette tali atti rischia fino a diciotto mesi di carcere e questo vuol dire che, salvo condanne per altri reati o precedenti penali, in genere non finisce in prigione. 

 

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