Qualcuno ha forzato la lapide di un ex calciatore morto a 18 anni, Giulio Piva, e ha appeso le sue magliette custodite nel cimitero ad alcune croci. Una storia che è accaduta qualche notte fa nel cimitero comunale di Bagnoli di Sopra, nel Padovano, alla vigilia di un torneo dedicato proprio al giovane. A riportare la notizia è Il Mattino di Padova. Il calciatore è morto il primo novembre del 2013, proprio nel giorno del suo 18esimo compleanno, per cause naturali, stroncato da un malore mentre si trovava con gli amici in un locale. Ad accorgersi della profanazione della sua tomba il custode del cimitero: sul posto sono subito arrivati i carabinieri, secondo cui il gesto sarebbe da attribuire ad alcuni amici di Giulio che inspiegabilmente avrebbero voluto ricordarlo in questo modo macabro. Il feretro non è stato danneggiato. Sempre secondo quanto riportato da Il Mattino, un parente di Giulio ha postato un messaggio a nome della sua famiglia che avrebbe interpretato il fatto compiuto al cimitero come ”un grande gesto d’amore e disperazione del fatto di non aver ancora accettato l’enorme perdita del caro Giulio da parte di qualche persona”. ”Purtroppo però – continua il messaggio – chi ha fatto questo gesto non era cosciente che avrebbe recato un enorme dolore morale alla famiglia, umanamente comprensibile. La famiglia chiede adesso solo il massimo rispetto e silenzio di tutti”.
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