Eros e thanatos sono un’accoppiata ever green. Da che mondo è mondo le due nature della vita vanno a braccetto. Ma sebbene la poesia, il cinema e il teatro abbiano in tante occasioni celebrato queste due facce della stessa medaglia, la vita reale sa essere sempre molto più incisiva. E davvero non si può dire che l’immagine ottenuta da un camionista in viaggio per le strade pugliesi e poi rilanciata dai siti locali sia qualcosa di usuale da vedere. La campagna è tranquilla, inondata di sole. Su una carreggiata sfila una lunga coda di trattori e camion, dall’altra parte della strada si allineano i filari delle vite pronti per la raccolta. Un’immagine bellissima della campagna italiana. Poi guardando meglio alla natura si apre una scena insolita. A un crocicchio, una sedia abbandonata non lontana da un cumulo di spazzatura. Una nota di degrado, soprattutto considerando che siamo in pieno giorno. Eppure non si tratta di una vista così sorprendente per chi è abituato a percorrere certe viuzze della provincia italiana. Ma quello che fa sobbalzare è ben altro. (continua dopo la foto)

Infatti quello che colpisce l’attenzione è il tipo di vettura che accosta e si ferma per chiedere informazioni alla lucciola: un carro funebre in piena regola, con tanto di croce sul tetto e tendine di velluto tirate a proteggere la bara dagli sguardi indiscreti. La foto, scattata sulla provinciale che collega Adelfia a Rutigliano, è subito diventata virale su internet e ora si sta cercando di risalire all’identità del misterioso conduttore. La scenetta è decisamente insolita. Stando a quanto è possibile constatare dalle immagini diffuse, l’automobile si è fermata sulla strada per “conversare” con una donna appostata a bordo strada in abiti intimi. Non è dato sapere se l’autista abbia “consumato” con la salma di un “cliente” all’interno del veicolo da lavoro o se fosse di ritorno per “rinfrescarsi” dopo una giornata intensa. (continua dopo le foto)


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Di fronte a queste immagini potete immaginare che le reazioni sono state molto diverse. C’è chi ha (giustamente, dai) gridato allo scandalo, ma c’è chi anche (inevitabilmente) si è fatto della grandi risate. E così il caso divide: c’è chi sui social si è semplicemente divertito facendo battute di cattivo gusto come “cascamorto” o “le vere pompe funebri” e chi invece ha messo in discussione il servizio di alcune aziende locali, evidentemente non molto decoroso nei confronti del delicato servizio lavorativo. Sicuramente, però, il conduttore poteva scegliere u momento diverso per dare sfogo ai suoi istinti.
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