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Peggio di un film horror, crocifisso e sgozzato per gelosia: gli orribili particolari dell’omicidio di Ismaele…

  • Storie

 

Crocifisso e sgozzato per qualche occhiata di troppo. La drammatica fine di Ismaele, il 17enne trovato morto in un dirupo a Sant’Angelo in Vado, in provincia di Persaro-Urbino. Il corpo senza vita dello studente è stato trovato da un passante in un dirupo. La pista dell’omicidio è subito seguita dagli inquirenti che, dopo averli interrogati per ore, hanno sottoposto a fermo due giovani albanesi, Igli Meta, 20 anni, e Mario Nema, 19 anni. Al centro di tutto la gelosia del primo per la frequentazione della sua fidanzata con Ismaele. Gli investigatori hanno ricostruito quello che è stato definito un vero e proprio ‘dramma della gelosia’, passando al setaccio post su Facebook e su altri social.

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La ricostruzione degli inquirenti su come i due avrebbero tolto la vita a Ismaele sembra uscita da un film horror. Secondo il Corriere della Sera, il ragazzo è stato portato nel punto più nascosto del paese, su un colle vicino alla chiesa di San Martino, quasi abbandonata. I due lo avrebbero legato a una croce tra i pini, braccia e gambe bloccate con una nastro adesivo per pacchi. Una volta immobilizzato, lo hanno sgozzato con un taglio netto di 9 centimetri. I due presunti assassini hanno preso quindi il corpo e gettato in un dirupo, lasciando sull’erba una scia di sangue.

Tra gli indizi a carico dei due anche il fatto che i loro cellulari sono stati agganciati dalla cella telefonica del luogo in cui è stato trovato il corpo di Ismaele. Il messaggio che la madre di Ismaele aveva ricevuto il pomeriggio di domenica, in cui il ragazzo chiedeva di non essere cercato perché voleva cambiare vita e andare a Milano, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’avrebbero inviato proprio i due albanesi. Stando a quanto si è appreso, alle 16, infatti, ora in cui è arrivato l’sms alla donna, il 17enne era già morto e il messaggio sarebbe stato inviato dai due che, dopo avergli rimesso il telefono in tasca, hanno poi gettato il corpo in un dirupo.

I primi risultati dell’autopsia, che è stata svolta ad Ancona, emerge che la morte sarebbe stata provocata da un solo colpo di lama, che avrebbe reciso la trachea provocando il decesso per asfissia. Gli altri segni sul collo, invece, sarebbero compatibili con l’impatto con rami e vegetazione presenti nel dirupo. I due ragazzi albanesi, nel corso del lunghissimo interrogatorio, avrebbero cominciato a fare le prime ammissioni e a collaborare, uno dei due avrebbe anche parlato dell’arma, che tra l’altro non è ancora stata trovata. ”È come se cominciassero solo ora a rendersi conto dell’enormità del fatto”, ha commentato una fonte investigativa. Mentre gli albanesi erano sotto torchio, poi, di fronte alla caserma dei carabinieri di Sant’Angelo in Vado, si sono radunati parenti e amici di Ismaele che, quando i due fermati sono stati fatti salire in auto diretti al carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, hanno dato sfogo a tutto il loro dolore e alla loro rabbia prendendo a calci e pugni i mezzi dei militari.

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