La crisi non ha investito solo il nostro Paese. In Nuova Zelanda i dati parlano di un’emergenza per i giovani molto simile a quella europea e mostrano anche il dilagare di un fenomeno piuttosto preoccupante. Aumenta a vista d’occhio, infatti, il numero degli studenti in difficoltà che, pur di garantirsi vitto e alloggio, sono disposti a fare sesso a pagamento. Il presidente della principale associazione studentesca della Nuova Zelanda, Rory McCourt, ha affermato che i più a rischio sono gli studenti stranieri. Tanto per fare un esempio, tra gli annunci, sempre più spesso appare la dicitura ”affitto gratuito in cambio di servizi”, dove cosa si intenda per ‘servizi’ è facilmente intuibile. Poi ci sono anche annunci più espliciti, che parlano chiaramente di ”favori sessuali” in cambio di un forte sconto o dell’affitto di una stanza a costo zero. Internet, ovviamente, semplifica il passaparola di chi propone scambi del genere. Va detto, poi, che in Nuova Zelanda il governo aiuta gli studenti che vogliono prendere in affitto una stanza in cui vivere durante il periodo universitario, ma evidentemente il costo della vita si è alzato così tanto da rendere insufficienti gli aiuti dello Stato.
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