La storia della 39enne Valeria Levitin è allo stesso tempo scioccante e triste. La donna, originaria della Russia, vive adesso a Monaco (in Germania) e, a causa dell’anoressia, la sua vita è tutto tranne che normale. Alta 1,70 m, Valeria pesa 23 chilogrammi, quando il peso medio per una donna della sua altezza dovrebbe oscillare tra 60 e 70 kg. I disturbi alimentari di Valeria sono iniziati quando era molto giovane. Quando era una bambina, la madre le controllava severamente il cibo per evitare che diventasse grassa come gli altri parenti. Alla tenera età di 6 anni, Valeria era già a dieta. All’età di 16 anni con la famiglia si trasferisce a Monaco con la madre ed il patrigno, manifestando in fretta l’attrazione verso il mondo della moda e dello spettacolo sulle passerelle statunitensi, le stesse che l’hanno condannata ad un martirio lento e doloroso. È infatti sulle passerelle che si consuma il suo primo crollo, ovvero sentirsi spesso dire che “gli strati di pelle sulle ossa erano troppi”. Eppure pesava 63 kg e di certo non poteva essere considerata una ragazza grassa. (Continua a leggere dopo la foto)

In una prima fase della malattia Valeria riesce a mantenersi in forma, viene considerata da tutti molto bella, a tal punto da vincere la fascia di Miss Chicago nel 1994, e oggi non ha nemmeno la forza per vestirsi. Ha perso la sua vita Valeria, ha perso il sorriso, la voglia di vivere e la percezione che le cose vadano per il meglio quando sale sulla sua bilancia, un tempo adorabile amica e oggi uno dei suoi timori peggiori. La cosa più assurda è che sul web ha tantissime seguaci che vorrebbero essere come lei. “Non ho intenzione di insegnare a donne giovanissime come morire, continuo a ricevere e-mail di ragazze che mi chiedono metodi per perdere peso”, in questa frase Valeria Levitina ammette tutta la sua disperazione.
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La sua vita è cambiata davvero tanto: oggi vive e studia a Monaco e vorrebbe laurearsi in Economia Aziendale per conseguire il Dottorato in Economia, ma il suo fisico non riesce a sostenerla negli studi e la costringe a bere quasi un litro di caffè ogni mattina per alzare un po’ la pressione sanguigna e mantenere così la concentrazione sui libri. Mangia sempre meno, il cibo ormai non ha più sapore ed ogni morso le provoca una smorfia di dolore sul volto. “È una malattia che vive nella testa”, così Valeria Levitina ha definito l’anoressia, quel male che quando si palesa sul corpo diventa ingestibile a livello psicologico.
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