Sentiva un forte prurito, ma non aveva dato troppa importanza alla questione: “Deve avermi morso un ragnetto“. E a chi gli consigliava di farsi controllare da un medico aveva risposto di sapere benissimo come curarsi: “Mi vado a bere una birra, è la medicina più adeguata”. Invece le conseguenze per lui sono state drammatiche.
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Simon Paul Tongue, un 50enne dell’Isola di Wight, in Gran Bretagna, noto per il suo humour nero che lo portava a ridere di tutto, è morto poche ore dopo proprio a causa di quel morso che aveva sottovalutato e che si è rivelato letale. Ora, a quasi 5 mesi dalla tragedia, avvenuta il 7 maggio, è stata aperta un’inchiesta. L’autopsia non è infatti riuscita a stabilire esattamente quale tipo di animale lo abbia morso, anche se il sospetto è che si trattasse di un ragno della famiglia delle malmignatte, che conta una trentina di specie velenose (una si trova anche in Italia) e a cui appartiene anche la “vedova nera”.
Certo è che Tongue ha subito un attacco cardiaco dovuto a una reazione allergica acuta. Dopo aver bevuto la sua birra e aver salutato gli amici, Tongue era tornato a casa, ma in serata hanno cominciato a manifestarsi tutti i sintomi dell’avvelenamento che aveva subito. Martin Smith, figliastro di Tongue, ha capito che stava male quando lo ha visto tremare e rovesciare sul lavandino delle tazze di caffè che aveva preparato. “Non era in uno stato normale – ha raccontato Smith – Gli ho fatto bere un po’ d’acqua e, quando l’ho fatto stendere sul letto, ho visto sul suo braccio dei gonfiori con i segni dei morsi: da lì usciva del liquido”.
Tongue a quel punto ha inviato un messaggio alla moglie Janice per avvisarla che si sentiva male e che il suo braccio era gonfio. Quando poco dopo le 22 la donna si è precipitatata casa lo ha trovato a letto: aveva vomitato, la febbre alta ed era in uno stato di delirio. Ancora pochi minuti e Tongue ha smesso di respirare: alle 23 i paramedici accorsi in casa hanno constatato il decesso.
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