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“L’ha fatta vivere 3 anni nascosta nel cassetto”. Orrore in casa, bimba segregata dalla mamma dalla nascita

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Cheshire, nasconde la figlia per 3 anni nel cassetto: arrestata

Una madre inglese è stata condannata a sette anni e sei mesi di reclusione per “negligenza estrema” nei confronti della figlia, tenuta nascosta in un cassetto per i primi tre anni della sua vita. La scoperta è avvenuta quando un ospite della casa, situata nel Cheshire, ha sentito il pianto della bambina. La piccola, trovata in uno stato di grave denutrizione, pesava come un neonato di sette mesi e non rispondeva nemmeno al proprio nome. Per sopravvivere, veniva nutrita sporadicamente con Weetabix mescolato a latte, somministrato con una siringa.

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Oltre alla malnutrizione, presentava un palatoschisi non trattato e altre problematiche mediche, mai curate dalla madre. Viveva nascosta in un cassetto sotto il letto della madre, che aveva celato la sua esistenza agli altri membri della famiglia, compreso il partner che viveva spesso in casa. La piccola era stata lasciata a lungo da sola, priva di cure e affetto, senza mai vedere la luce del sole o respirare aria fresca. La situazione è stata portata alla luce nel 2023, quando un visitatore ha sentito un rumore provenire dalla stanza e ha trovato la bambina sdraiata sul letto.

Cheshire, nasconde la figlia per 3 anni nel cassetto: arrestata


Nasconde la figlia per 3 anni nel cassetto: arrestata

Allertati i servizi sociali, una lavoratrice sociale è entrata nella stanza e ha descritto la scena come un momento di “orrore travolgente”. La bambina, con capelli aggrovigliati e rash cutanei, viveva in condizioni igieniche e sanitarie disumane. Interrogata, la madre ha dichiarato di non sapere di essere incinta fino al momento del parto e di essere “spaventata” dalla situazione. Ha anche detto agli agenti che la bambina non era considerata “parte della famiglia”. Durante il processo, ha mostrato rimorso solo quando ha menzionato di aver perso la custodia degli altri figli, che invece erano stati accuditi normalmente.

Il giudice Steven Everett, pronunciando la sentenza al Chester Crown Court, ha definito le azioni della madre come un caso di “crudeltà inconcepibile”, affermando che la bambina era stata “privata di amore, cure adeguate, una dieta equilibrata e attenzioni mediche essenziali”. Ha aggiunto che la piccola stava finalmente mostrando segni di miglioramento, paragonando la sua vita precedente a una “morte vivente”.

La corte ha anche evidenziato il fatto che, se non fosse stato per la casuale scoperta, la bambina avrebbe continuato a vivere in condizioni degradanti e disumane. Attualmente, la bambina è affidata a una famiglia adottiva, dove sta ricevendo le cure necessarie per affrontare i gravi ritardi nello sviluppo causati dalla prolungata negligenza. Il giudice Everett ha concluso sottolineando la gravità del caso: “In 46 anni di carriera non ricordo un caso così grave. Il fatto che il segreto sia stato scoperto solo per puro caso è agghiacciante”.

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