Sognava di calcare il palco della Scala, quello del Bolshoi, e anche, perché no, quello dell’Opera di Parigi. E invece il suo sogno si è frantumato sotto il peso di due viti applicate alle vertebre per curare una scoliosi. Ma l’operazione a cui si era sottoposta Federica è finita male, con una lesione permanente del midollo spinale che la costringerà a vita su una sedia a rotelle a causa della paralisi della gamba destra. Ora il medico chirurgo del policlinico di Tor Vergata dove si svolse l’intervento è stato citato in giudizio con l’accusa di lesioni gravissime.
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Secondo la procura sarebbe responsabile di “aver prodotto una lesione della corda midollare a livello delle vertebre D2D3 e di non aver applicato correttamente due viti transpeduncolari a livello delle D3D4”. Il dibattimento si è aperto lunedì 13 aprile davanti al giudice con la prima udienza, e la procura è rappresentata dal pm Filomena Angiuni. La disgrazia risale al 26 giugno del 2012 quando Federica, 17 anni, a causa di una scoliosi, ha perenni dolori alla schiena che la danza non ha certo migliorato. Il tutto, avevano detto, sarebbe stato risolto con un intervento di “artrodesi strumentata” che la ragazza decide di svolgere presso il reparto di Ortopedia di Tor Vergata. L’operazione e’ fissata per il 26 giugno. Quando l’intervento termina e svanisce l’effetto dell’anestesia, Federica si accorge subito che la sua gamba destra è immobile, come se non esistesse più. Quando viene effettuata la risonanza magnetica la conclusione è lapidaria: la ragazza ha il midollo spinale lesionato e la gamba destra rimarrà per sempre paralizzata. Riuscirà mai ad accettare questo triste destino che l’ha condannata, prima, a essere una promessa dell’arte più eterea e poi a esserne privata per via di un’incompetenza altrui?
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