Massimiliano Natalucci ha rinviato il suo appuntamento con il destino. E lo ha fatto per la seconda volta nella sua vita. Era scampato alla strage dello stadio Heysel, trent’anni fa quando morirono 39 tifosi. E venerdì sera era nella sala concerti del Bataclan quando i terroristi hanno fatto un’altra strage. Natalucci è uno dei due italiani rimasti lievemente feriti, l’altra è Laura Appolloni, 46 anni, anche lei di Senigallia. ”Massimiliano – spiega il padre Massimo al Corriere Adriatico – è tornato in albergo e mi ha detto che ha bisogno di riposare. Ha riportato solo delle escoriazioni ad una gamba per fortuna e sta bene. Hanno avuto un terrorista a tre metri di distanza tutto il tempo fino a quando le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel teatro e quindi sono riusciti a mettersi in salvo”.
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L’uomo ha pubblicamente manifestato la sua devozione per il beato Giovanni Paolo II che abbracciò a 8 anni in Piazza San Pietro. Ciò che gli è successo venerdì è miracoloso e si è verificato la stessa sera in cui si giocava l’amichevole tra Italia e Belgio proprio all’Heysel di Bruxelles. E trentanni fa Massimiliano era allo stadio con il padre e lo zio e la sua prima esperienza all’estero di una partita di calcio si era trasformato in un incubo da cui, per fortuna, era uscito indenne. Non sapeva allora che 30 anni dopo a Parigi avrebbe trascorso momenti ancora peggiori. E che sarebbe stato così fortunato da poterli raccontare ancora.
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