Per 5 mesi non ha fatto che prendere antibiotici per curare quella presunta polmonite che, però, non passava. Ma un giorno, la sua agonia, si risolve con un colpo di tosse… Questa storia che vede come protagonista un uomo di 50 anni di Aielli, in provincia de L’Aquila, è davvero bizzarra.
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Come dicevamo sopra, è bastato un colpo di tosse per ”guarirlo”. Già, perché il problema dell’uomo non era la polmonite, ma un nocciolo di ciliegia che aveva ingoiato qualche mese prima e che gli aveva provocato un danno al polmone. Poi, con quel colpo di tosse più forte del solito, il nocciolo è uscito. Dopo un calvario tra ospedali e cliniche, l’uomo non era riuscito a venire a capo della sua malattia e aveva iniziato a pensare al peggio. I raggi x a cui era stato sottoposto avevano evidenziato un’anomalia polmonare, ma a nessuno era venuto il sospetto potesse trattarsi di un nocciolo di ciliegia. Poi, la notte precedente l’ennesimo esame, durante un attacco di tosse molto violento, il paziente espelle il “colpevole”. I medici, tuttora, ritengono raro il fatto che un nocciolo ingoiato insieme al frutto possa finire nelle vie respiratorie, per questo nessuno aveva pensato a una cosa simile. “Credo che sia stato un miracolo di Padre Pio – ha detto l’uomo che ormai è anche tornato a lavorare – al cui santuario, a San Giovanni Rotondo, mi ero recato per ben tre volte in bicicletta partendo dall’Abruzzo. Sarà stato per la febbre alta o per altro, sta di fatto che, contemporaneamente al colpo di tosse che mi ha liberato dal nocciolo, ho visto la stanza illuminarsi nell’oscurità”. Tutto è bene quel che finisce bene.