Una storia incomprensibile per molti occidentali e per chi non si fa influenzare dai dettami religiosi quando si trova davanti a scelte vitali. Arriva dalla provincia di Treviso, dalla località di Tarzo, dove i genitori musulmani di un bimbo si rifiutano di farlo curare. Cure che, dicono i medici, sono indispesabili. Ed è lo stesso sindaco del paese a cheidersi “quale religione dice di non curare il proprio figlio malato”. Questo è il caso che è stato segnalato alle autorità comunali dall’assistente sociale. Un bimbo di 11 anni, nato in Italia ma figlio di magrebini, è ricoverato in ospedale dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. Dev’essere sottoposto a visite e cure urgenti che il padre ostacola. Rifiuta medici e infermiere donne e il sindaco annuncia che “se non cambierà idea denuncerò tutto al Tribunale per i minorenni”. Il piccolo è alle prese con una patologia legata al metabolismo, che nelle ultime ore si è aggravata tanto da richiedere cure ospedaliere, e trattamenti però ostacolati con fermezza dal padre. “Ha detto che a curare suo figlio ci pensa Allah“, segnala lo stesso primo cittadino. Che promette di trovare una strada che possa aiutare il piccolo ammalato ad accedere alle cure urgenti.
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